Lia non deve morire

“LIA NON DEVE MORIRE” ANTEPRIMA DI PRESENTAZIONE DEL FILM

“LIA NON DEVE MORIRE”

ANTEPRIMA DI PRESENTAZIONE DEL FILM. Roma 4 Giugno 2022

Nuovo Cinema Aquila

In genere le organizzazioni ed associazioni locali di promozione del territorio non si occupano di progetti sociali, che, in questo caso, seppur attraverso il linguaggio del cinema, ha affrontato approfondito enucleato temi importanti che insieme ad un universo di altri elementi rappresentano la vera sfida per fondare una emancipata società guidata da principi di rispetto, equilibrio, equità ed armonia e pace. La tanto utilizzata “coesione sociale”, il vivere insieme rispettandosi, al di là di ogni elemento umano che in questo lavoro cinematografico è riassunto in sostantivi come omosessuale, eterosessuale, ecc…. che in una illuminata società futura non avranno senso in quanto non più in uso socialmente.

I territori delle aree interne e borghi periferici vengono idealmente identificati con luoghi che hanno caratteristiche di intatta umanità, genuinità, dove l’accoglienza è vera. Società e comunità più piccole e pertanto più semplici che non generano, per la loro connotante natura, superfetazioni e o sovrastrutture culturali complesse tipiche dei grandi agglomerati urbani. Eppure negli ultimi anni, seppur con maggiore lentezza, con meno intensità e velocità, anche i nostri territori stanno cambiando e non solo per il dato che viene ad essere proposto in termini di analisi dell’andamento demografica ovvero la presenza di etnie diverse elemento che vorrei ricordare da sempre ha contraddistinto la nostra penisola sopratutto il sud.

Come le nostre piccole comunità vivono, come si sono modificate, l’incrementata o diminuita possibilità di scambi culturali, le dinamiche relative all’emarginazione, come e se viene affrontato e monitorato il tema dell’inclusione della diversità di genere, se viene o meno garantito un giusto grado di coinvolgimento di famiglie, di etnie e paesi diversi dai nostri, il loro grado di coinvolgimento nella vita della locale comunità, sono questi i parziali e semplici elementi di riflessione che grazie al film abbiamo affrontato, sviluppato, approfondito in incontri che potrebbero restituire un quadro diverso da quanto immaginiamo, in termini di emancipazione e sviluppo socio culturale.

Far parte di una comunità, sentirsi accettati ed esssere accettati è importantissimo e per alcuni aspetti una dinamica difficile, con spesso percorsi non del tutto scontati sull’esito, il rischio è di non prendere parte alla vita della comunità ospitante. A tal riguardo ed in considerazione della riforma attuata sul Terzo Settore, è compito primario delle pro loco non solo essere in prima linea nella promozione turistica del territorio ma in quanto APS occuparsi di progetti sociali. Infatti, seppur in maniera non strutturata la pro loco ha dato sostegno al progetto artistico del regista Bergamo.

Abbiamo cercato in ogni modo possibile di aiutare la realizzazione delle riprese divulgando il progetto e concedendo la possibilità alle famiglie, associazioni, scuole ed organizzazioni di affrontare e discutere della diversità di genere, dei tempi che viviamo anche attraverso i media e giornalisti dell’importanza vitale dell’accettazione della cosiddetta “diversità” che a mio avviso ha molto a che vedere con l’attitudine al coraggio.

Dunque e mi avvio alla conclusione, le modalità con le quali è possibile fare promozione del territorio possono essere diverse. Gli attori e produttori non erano mai stati nel Vallo di Diano nel cilento a polla per giorni il pesonale tecnico la trouppe hanno vissuto con noi, hanno goduto delle nostre tipicità gastronomiche, sono stati accompagnati in visita nei monumenti che racchiudono la nostra storia le nostre radici e che i nostri avi hanno realizzato, hanno potuto respirare il senso di comunità che in tutti noi è ancora vivo, basta avere un po più di coraggio.

Il Film affronta il tema del rispetto della “diversità” dando voce a chi per tanto tempo una voce non l’ha avuta. Questo cortometraggio si basa su un obiettivo, profondamente sociale. Infatti, oggi, finalmente, le parole “omosessualità” o “transgender” e tante altre, non hanno più accezione negativa. Ai bambini si vuole e dobbiamo insegnare il rispetto della diversità, e il non-giudizio. Agli adulti vogliamo mostrare quanto può essere migliore un mondo senza discrimine e odio. Eppure, per tante persone questo è ancora un sogno. Non si è in grado di accettare gli altri. E spesso non si è ancora in grado di accettare nemmeno noi stessi. Il regista Alfonso Bergamo insieme a Valentina Morricone, raccontano così ‘Lia non deve morire’ girato a Polla (Salerno) il 24, 25 e 26 settembre 2021, grazie alla collaborazione con la Pro Loco Polla.

Una produzione GiKa Productions in associazione con Brandos film, Giangi Foschini (Line Producer di Baby – Zero di Netflix) il corto è interpretato da Mario Paradiso Jr., Francesca Cellini, Elena Romagnoli e Francesco Barra. Le musiche sono di Sergio Cammariere, dall’ultimo disco “Piano nudo”.

Lia non deve morire